Le novità sulla riforma dei giochi d’azzardo in Italia

Scritto da: Andrea Stefanetti Aggiornato il: 16/02/2024
riforma del gioco

Il gioco d’azzardo in Italia sta attraversando una fase di importanti cambiamenti. Questi mutamenti sono iniziati almeno 15 anni fa, nel 2019, soprattutto con l‘esplosione dei casinò autorizzati online, e con una spesa in crescita tramite questo nuovo canale, giunta a superare quella fisica, soprattutto durante lo stop connesso al Covid.

L’iter della Legge Delega sul Riordino

La regolamentazione del settore, l’uniformazione delle singole normative regionali con quella statale, la stretta sulla legalità degli operatori, le tasse sul gioco, sono tutti aspetti da tempo discussi dal legislatore. A partire dall’attesa Legge Nazionale sul Riordino, promossa in primis dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e nello specifico dal sottosegretario MEF Federico Freni, con la collaborazione fondamentale di ADM, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato (ex AAMS).

Le modifiche istituzionali e il cambio di direttivo alla guida del paese hanno fatto slittare i lavori per l’entrata in vigore della Legge Delega, la cui discussione in Parlamento era stata sancita da un decreto ministeriale del 12 dicembre 2022.

I nodi cruciali del gioco d’azzardo secondo il MEF

La iniziale Riforma dei Giochi prevista dal MEF, ha portato al centro dell’attenzione dei temi importanti, a partire dalla salute del giocatore, fino al contrasto del gioco non autorizzato, sia online che sul canale territoriale. La visione della Riforma considerava il gioco d’azzardo un’attività in grado, se pienamente legale, di contribuire alle entrate erariali, arrecando invece danni ingenti alle casse statali in caso di illegalità. 

  1. L’approccio programmatico del testo, orientato alla gradualità, prevedeva innanzi tutto una armonizzazione delle singole leggi regionali sui giochi con la normativa nazionale, partendo dall’installazione sul territorio di apparecchi certificati dallo Stato nonché omologati.                     
  2. In questa concezione veniva inserito anche il tema della razionalizzazione degli apparecchi di gioco distribuiti sul territorio, con l’eliminazione di sovrapposizioni e l’identificazione di figure responsabili allo svolgimento di attività lecite.
  3. Lo sguardo d’insieme sulla qualità dell’offerta più che sul numero veniva applicato anche alle piattaforme di gioco online, con la necessità di adottare misure stringenti di selezione dei concessionari autorizzati e regolarmente iscritti al Registro del Gioco Pubblico.
  4. Per rendere applicabile questa disposizione si riteneva fondamentale l’apporto degli ODV, Organismi di Verifica e Controllo delle SGAD, o piattaforme di gioco, nonché quello dei concessionari in possesso di opportuna licenza ADM. 
  5. Alla regolarità delle operazioni di gioco si sposa il principio cardine della tutela psicofisica dell’utente e la prevenzione dei disturbi da gioco d’azzardo, tecnicamente “DGA”. Nel testo della Riforma la soluzione del problema era identificata nella limitazione di depositi e prelievi  – con tetto massimo – e la collaborazione delle piattaforme licenziatarie nella promozione del Gioco Responsabile.
  6. Importante spazio veniva dato anche al sistema sanzionatorio risopetto a eventuali illeciti, sia dal punto di vista amministrativo che dal punto di vista penale. 
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La legge di delega per la Riforma Fiscale

Un nuovo testo, approvato dal Consiglio dei Ministri in data 16 marzo 2023, con qualche modifica rispetto al testo già passato al vaglio delle due Camere, ha riguardato soprattutto la Legge Delega in materia fiscale. A seguire, il 14 agosto 2023, è stata pubblicata la Legge n. 111/2023 con “Delega al Governo per la riforma fiscale”, entrata poi ufficialmente in vigore dal 29 agosto successivo.

Il nuovo testo, al netto delle modifiche, è composto da 5 titoli, contenenti gli elementi cardine della Riforma fiscale, così riassumibili:

Al di là di questi aspetti tecnici, nel dettaglio i principali elementi economici e fiscali della Riforma, così come analizzati dal Sole 24 Ore, sono:

La disciplina dei giochi online

Il riordino del gioco online è un nodo cruciale della Riforma, in considerazione dei crescenti dati di spesa, che anche nel gennaio 2024 hanno registrato un incremento del 15,2 per cento rispetto allo stesso mese del 2023, come riporta Agimeg su dati di ADM.

Mentre proseguono presso la Commissione Finanze del Senato le audizioni delle associazioni che rappresentano il gioco, come Acadi, Sapar, Agic, FIT-STS, Entain Italia, EGP-Fipe, As.Tro e Logico, il Direttore Generale di ADM, Roberto Alesse, ha fatto sapere che il primo step della riforma, atteso per aprile, riguarderà la gara per le concessioni con la pubblicazione del relativo bando.

Il nuovo bando di gara non dovrebbe limitare il numero di concessioni, ma sarà l’affidabilità delle piattaforme ad essere valutata come criterio essenziale. Ad oggi sono 92 i concessionari online, e ci si aspetta la partecipazione al bando da parte di circa 50/60 soggetti, anche provenienti dall’estero.

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Il contrasto all’illegalità corre sul doppio canale

Un punto basilare della Riforma, su cui tutti convergono, è la lotta al gioco illegale, strettamente connessa alla tutela dei soggetti, sopratutto di quelli fragili, al fine di evitare l’insorgenza di disturbi da gioco.

Se la stima del mercato non autorizzato ne fa ammontare il giro d’affari a 20 miliardi di euro, ben due terzi di questi introiti provengono dal gioco a distanza, motivo per cui saranno previste le seguenti tutele:

In riferimento al canale retail, la lotta al gioco illegale troverà invece applicazione attraverso queste specifiche misure:

Completano il quadro la necessità di una costante formazione e aggiornamento richiesta ai soggetti gestori dei giochi, al fine di conoscere la normativa e le sue evoluzioni e di instaurare una corretta relazione con gli utenti finali.

A quest’ultimo proposito il Presidente della Federazione Italiana Tabaccai (FIT), Mario Antonelli, è di recente intervenuto al tavolo permanente tra AGIC (Associazione Gioco e Intrattenimento in Concessione) e FIT, auspicando l’affidamento esclusivo della raccolta ai tabaccai, alle ricevitorie e ai soggetti specializzati nell’offerta di gioco, proprio in qualità di concessionari diretti dello Stato.

La questione della pubblicità sui giochi

Tra i temi caldi connessi al gioco pubblico c’è anche quello del divieto di pubblicità sui giochi, come stabilito dal Decreto Dignità.

A questo proposito un recente intervento di Roberto Alesse (ADM) intervistato dal Corriere della Sera, ribadisce l’urgenza di una campagna mediatica di sensibilizzazione al gioco responsabile, con la sinergia e con la collaborazione degli operatori della filiera.

Secondo Alesse è fondamentale instaurare una corretta comunicazione con l’utenza finale, come fondamentali sono gli strumenti di sostegno verso quei soggetti più inclini a sviluppare patologie legate all’abuso del gioco.

Tuttavia, previa licenza di ADM, il gioco è un’attività lecita in Italia, che genera introiti e sostiene tutta una filiera, fisica e telematica. Per questo motivo sarà necessario comunicare i valori del divertimento e della responsabilità, senza demonizzazioni. Il tutto sempre a fronte di una legislazione rigida e severa contro i trasgressori.

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