La ludopatia è una dipendenza comportamentale ed è ufficialmente riconosciuta come tale da psicologi e psichiatri fin dal 1994, mentre nel 2013 è entrata nel Manuale statistico e diagnostico dei disturbi mentali. Questa patologia, al pari di altre dipendenze, si manifesta in maniera subdola e diviene via via sempre più incontrollabile. I ludopatici tendono a investire nel gioco più tempo e risorse economiche di quelle effettivamente disponibili, in modo compulsivo e senza piacere, fino a compromettere le relazioni sociali e le normali attività della vita quotidiana.
I sintomi della ludopatia: come riconoscere i primi segnali di allarme
Il gioco d’azzardo in Italia è una attività legale, riservata agli utenti maggiorenni e controllata per conto dello Stato da ADM, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ex AAMS, che estende il suo ruolo di controllo anche alle piattaforme autorizzate di gioco online.
Il gioco, tuttavia, può generare una dipendenza a tutti gli effetti, qualora non venga gestito dal soggetto in modo responsabile. L’impegno di ADM e degli operatori della filiera, ma anche l’attenzione delle istituzioni, vista la portata del fenomeno della ludopatia, vanno verso la promozione del gioco responsabile. Le piattaforme dei concessionari e dunque dei casinò legali online, oltre al logo di ADM, sono tenute a esporre indicazioni sul gioco patologico e su come gestirlo in modo sano, per evitare ripercussioni negative sulla salute del soggetto, sulle sue finanze e sulle sue interazioni sociali.
Nonostante ciò, anche per effetto del fenomeno del gioco sommerso e illegale – soprattutto online – la ludopatia in Italia ha raggiunto picchi di diffusione preoccupanti: secondo le stime dell’Istituto superiore di sanità 1,5 milioni di giocatori sono da considerare “problematici”, mentre per altri 1,4 milioni di italiani il rischio di sviluppare la ludopatia è più contenuto, ma comunque reale e da non sottovalutare.
Come evidenzia un rapporto di Ipsos-Luiss Buisness School, 1 miliardo di entrate mancanti all’Erario sul totale della spesa mette in luce il dilagante fenomeno del gioco illecito ed è anche nel contrasto di questa realtà che lo Stato e i soggetti della filiera cercano di agire per limitare i danni della ludopatia. Il gioco non autorizzato può essere infatti accessibile, a violazione delle norma in materia, anche ai soggetti minori, la cui salvaguardia assume un carattere di particolare urgenza.
Secondo gli studi e le ricerche sulla ludopatia e sulla sua diffusione, che si sono intensificate negli anni, questo disturbo non regredisce in periodi di crisi economica, ma è anzi nelle fasi di crisi che si insinua in modo ancora più evidente nelle cattive abitudini di molti giocatori.
Gli individui italiani affetti da ludopatia sono in media 1 ogni 39 giocatori, concentrati nella fascia di età tra i 19 e 25 anni per oltre il 10 per cento dei casi, e in quella “over 65” per oltre l’8 per cento delle situazioni. Tuttavia questa dipendenza può insinuarsi in qualsiasi soggetto, indipendentemente da età. professione, reddito, estrazione sociale o provenienza geografica.
Per questo motivo è molto importante imparare a riconoscere i sintomi della ludopatia, fin dalle prime manifestazioni. Saper cogliere i primissimi campanelli di allarme è importante anche per le persone vicine al soggetto potenzialmente ludopatico, così da poter intervenire e – nei casi più gravi – attivare un percorso di guarigione nelle apposite strutture.
Ludopatia: i primi campanelli d’allarme
Ma come si riconosce la ludopatia e quali sono i primi segnali che il soggetto interessato manifesta?
Ecco un elenco di comportamenti che potrebbero far pensare a una persona incline a questo disturbo, o che già lo ha sviluppato.
Segnali riconoscibili da terzi: stress da ludopatia e isolamento sociale
Tra gli “indizi” che possono saltare all’occhio delle persone vicine al ludopatico, alcuni sono legati alla sfera fisica, altri a quella comportamentale.
Tra i segnali di tipo fisico, questi sono quelli più rilevanti:
- Insonnia
- Mancanza di appetito
- Apatia
- Irritabilità e nervosismo (soprattutto se connessi all’astinenza)
Tra i segnali di tipo comportamentale/attitudinale i seguenti sono quelli più visibili da amici, colleghi e familiari:
- Diminuzione di concentrazione
- Scarso rendimento scolastico o lavorativo
- Tendenza all’isolamento
- Compromissione dei rapporti affettivi e familiari
Comportamenti connessi alla ludopatia
I comportamenti del soggetto affetto da ludopatia, a seconda della gravità, possono essere più o meno subdoli, non sono immediatamente evidenti e necessitano di “indagini” e approfondimenti da parte delle persone a lui vicine.
Ecco quali sono i rischi per chi sviluppa una patologia connessa all’abuso da gioco:
- Mancato controllo delle proprie risorse economiche, indebitamento, richiesta di prestiti ingiustificati
- Nei casi più gravi rischio di commettere reati e illeciti per procacciarsi il denaro per le giocate
- Compromissione anche grave della vita relazionale e familiare nonché lavorativa
- Tendenza alle bugie ripetute e ai sotterfugi per nascondere la propria attività legata al gioco
Le cause della ludopatia
Ma quali sono le cause di questo grave problema comportamentale?
A volte la ludopatia è abbinata ad altre dipendenze, come quella da alcool e stupefacenti, che possono amplificarne gli effetti. Tuttavia, tra le cause più comuni di questa condizione, troviamo soprattutto ansia e stress, disturbi di personalità (ad esempio quelllo definito “borderline”), problemi dell’umore come la depressione, noia e insoddisfazione economica/professionale/relazionale, attitudine spiccata alla competitività, tendenza a utilizzare il gioco come temporanea soluzione o forma di allontanamento dai normali e comuni problemi della quotidianità.
Come si cura la ludopatia
La ludopatia, come altri disturbi, si può trattare e curare, così come si possono prevenire eventuali ricadute.
Oltre ai professionisti privati, esistono delle strutture specializzate nel trattamento della ludopatia presenti nel territorio delle varie regioni, che vengono erogati in forma gratuita. Un tipo di terapia spesso adottata è quella della TCC o terapia cognitivo-comportamentale, che può essere associata a trattamenti farmacologici, anche se si occupa prevalentemente di individuare le cause profonde che stanno alla base del disturbo.
L’auto-terapia, nel caso della ludopatia, non è un tipo di percorso consigliato dagli esperti, in quanto il soggetto non possiede la lucidità necessaria per affrontare da solo un percorso di guarigione.
Le istituzioni e gli enti territoriali, si stanno adoperando per fronteggiare il problema della cura della ludopatia in Italia.
Il primo consiglio è quello di rivolgersi al medico di base o alla Asl, che eventualmente indirizzerà verso i centri di trattamento gratuiti più vicini.
L’Istituto Superiore di Sanità mette inoltre a disposizione il Telefono Verde Nazionale per le problematiche legate al Gioco d’Azzardo: 800 558822. Il servizio di consulenza fornisce tutte le informazioni e le indicazioni utili per iniziare un percorso di cura.