Ormai sono noti a tutti come “wearable”, ovvero “indossabili”.
Parliamo ovviamente di tutte quelle tecnologie, come occhiali, visori, smartwatch, cuffie (in questo caso parliamo di “hearables”), e anche giubbotti, che ogni giorno milioni di utenti utilizzano per il fitness, per i pagamenti digitali innovativi e, ovviamente, per giocare.
I dispositivi intelligenti che sfruttano il Bluetooth e la modalità wireless in nome dell’Internet of Things hanno una lunga storia, anche se è solo dopo il 2010 che iniziano a fare il loro ingresso in ambito ludico, con i Google Glass.
Da allora è stato tutto un susseguirsi di novità, esperimenti, nuove trovate: in questo articolo vogliamo concentrarci sui visori VR più apprezzati dal popolo dei gamers e che in alcuni casi possono essere utilizzati anche per i casinò VR.
Dai pionieri Google Glass agli Spetcacles: un po' di storia
L’idea di indossare un prodotto tecnologico per giocare si concretizza nel 2011 con i “Google Glass”, entrati a gamba tesa nell’universo del gioco con la commercializzazione di cinque titoli di videogame.
Dopo i Google Glass, grazie anche a Zuckerberg, è arrivato nel 2016 il visore Oculus Rift CV1, con incorporati display VR specializzati, infrarossi e audio posizionale.
E poi ancora gli Spetclacles, con tanto di videocamera inglobata per Snap.
VR, il futuro dei casinò
La realtà virtuale ormai ha conquistato anche il mondo dei casinò a distanza, visto che alle esperienze di gioco tradizionali in 2D si stanno affiancando anche modalità immersive in 3D.
I progressi in questo campo sono davvero tanti, come conferma anche l’esperienza di successo della sala Ice Poker nel Metaverso di Decentraland, che ha registrato dati di accesso importanti negli ultimi anni.
Nel caso specifico dei casinò virtuali, i giocatori, dalle piattaforme abilitate che includono questa offerta, possono accedere a una gamma di giochi ad alta componente immersiva.
Ci si deve dotare di un auricolare VR e di un software VR compatibile, perché le sale vengono ricreate proprio come se si stesse facendo esperienza in un casinò terrestre, tra tavoli, aree gioco, bar, giocatori, dealer, e chi più ne ha più ne metta.
Di solito sono le slot machine i giochi più gettonati nei nuovi casinò VR autorizzati, e l’ambiente della sede fisica è ricreato anche dalla comunicazione con gli altri utenti, tramite chat di gioco, oltre che da suoni 3D. Il giocatore, soprattutto, può muoversi liberamente, e anche gesticolare, personalizzando il proprio profilo.
Alcune piattaforme, per quanto riguarda l’aspetto prettamente tecnico, fanno uso di Oculus Rift, Samsung Gear, Google Dayfream e altri apparecchi V Gear, necessari a garantire l’effetto-realtà e l’interazione diretta.
Per i neofiti: cosa sono e come si usano i visori VR
Non tutti sono esperti di realtà virtuale. Alcuni, specialmente i meno “tecnologici”, sono semplicemente curiosi di provarli per la prima volta.
Quindi, prima di entrare nel tema centrale dell’articolo, vogliamo fare una piccola premessa sui visori VR: a cosa servono, come si usano, come si scelgono, visto che l’offerta è piuttosto sostanziosa, e potrebbe disorientare, almeno i neofiti.
Diamo per scontato – ma non troppo – che tutti sappiano a cosa servono i visori VR: in poche parole si tratta di veri e propri occhiali che si indossano e permettono di immergersi nel gioco. Non parliamo di tecnologia 3D, ovvero quella – tipica del cinema – in cui le immagini escono dallo schermo per creare un effetto di realtà. Per mezzo dei visori si entra nel gioco da protagonisti, e vengono ricreati spazi e atmosfere che sembrerà di vivere davvero in prima persona, proprio come accade per i migliori casinò on line che offrono un’esperienza immersiva.
Come si usa un visore VR? Semplice: attraverso il collegamento a un PC, oppure tramite lo smartphone. In poche parole, si inserisce il dispositivo mobile nel visore e, aprendo un’applicazione dedicata, si inizia a giocare.
La scelta del migliore visore VR per giocare: qualche consiglio-guida
Ecco, prima di cominciare con la classifica dei visori VR più apprezzati, quali sono alcuni aspetti importanti da tenere a mente per la scelta finale o per la scrematura di un range valido di alternative (anche il prezzo e le promozioni possono fare la differenza). Molto comunque dipende anche dal tipo di giocatore che si è: i professionisti hanno delle aspettative dai visori VR, mentre i semplici appassionati possono anche scegliere modelli entry-level o intermedi.
Risoluzione e nitidezza dell’immagine
Frequenza di aggiornamento (Hertz) delle immagini al secondo. Più è alto questo valore più l’esperienza di gioco è fluida, perché c’è meno scarto tra movimenti della testa e reattività dello schermo
Hardware richiesti per il collegamento: si tratta di scegliere tra cuffie che funzionano in autonomia, oppure che necessitano di essere collegate a un pc. Nel primo caso la scelta deve essere oculata, perché tutto dipende dalla qualità tecnica del visore indipendente
Peso del dispositivo: anche la vestibilità è importante, visto che la distribuzione del peso delle cuffie varia da modello a modello. Molto dipende anche dalla persona che indosserà il visore, tenendo però conto che esistono anche versioni con cinghie che possono essere regolate
Materiali di realizzazionedel visore: un aspetto importante, questo, perché include aspetti come la comodità dell’imbottitura e la qualità traspirante del materiale. Se si gioca a lungo, o se si è inclini a sudare molto, questa specifica va considerata in modo attento nella scelta finale, al fine di ottenere un ottimo comfort durante il gioco
Distanza lente-occhio: il valore IPD indica la distanza interpupillare, ed è un elemento importante da valutare nella scelta perché tiene conto della spaziatura tra gli occhi e della qualità della visione per il singolo soggetto. Una buona scelta fa sì che si possa evitare di affaticare la vista, mentre va considerato anche il fatto che si indossino o meno lenti a contatto o occhiali da vista
Compatibilità coi dispositivi con il proprio hardware di gioco: alcuni visori sono compatibili soltanto con determinate console (ad esempio, Playstation VR), mentre altri richiedono il possesso di un pc o di uno smartphone. Hardware e visore devono essere compatibili, pena una mancata funzionalità
Buona gamma di contenuti: ogni visore può dare accesso a varie funzioni. Senza dubbio una libreria dei contenuti ricca e diversificata rende il dispositivo VR adatto anche ad esigenze diverse. Se invece si cerca proprio un prodotto per il gaming professionale, meglio puntare sulla specializzazione
I visori VR più amati dagli appassionati
Ma quali sono i visori più amati dal popolo dei giocatori?
Dipende dal dispositivo di gioco utilizzato e dalla compatibilità: per ogni tecnologia usata c’è un modello di visore che va per la maggiore, fermo restando che ognuno ha le proprie esigenze.
Visori VR standalone: è Meta Quest 2 All In One il più apprezzato
Questi visori sono autonomi, hanno il loro sistema operativo e la loro memoria. Non devono essere dunque collegati ad apparecchi come pc o smartphone per funzionare.
In attesa di Meta Quest 3 Lite, è Meta Quest 2 All- In -One la soluzione più popolare tra gli appassionati del genere, con circa 20 milioni di unità vendute.
Visori VR PC: Valve Index VR Kit e Meta Quest 3
I modelli per PC richiedono una connessione via cavo al personal computer, che deve comunque avere delle buone caratteristiche per essere completamente performante.
Tra questa tipologia di visori VR il più diffuso tra gli appassionati è senza dubbio Valve Index VR Kit, anche se Meta Quest 3, collegato via USB o router, può fungere da visore per PC, e si tratta di una soluzione che i fan di Meta adottano, soprattutto come prima esperienza “entry level” in questo mondo.
Tra gli altri visori per PC che gli utenti sembrano prendere sempre più in considerazione troviamo modelli meno “mainstream”, come Htc Vive Cosmos Elite e Htc Vive Pro 2, sebbene quest’ultimo sia un po’ più costoso e richieda un pc piuttosto potente.
Visori VR per console: il regno della Play
I visori per console necessitano di una console a cui collegarsi per essere operativi. La scelta dipende dunque dal tipo di console che si vuole “agganciare”.
Non c’è dubbio che Playstation VR 2 è al top delle preferenze dei videogiocatori, nonostante il “limite” di poter essere usato soltanto se si ha la Play 5, che comunque ha all’attivo 54, 8 milioni di apparecchi venduti.
Visori VR per smartphone: a ognuno il suo
A seconda che si usi un sistema operativo iOS o Android, i visori per smartphone danno modo di accedere alle app immersive presenti nel proprio telefono, anche se sono meno completi rispetto alle altre tipologie, perché a limitata interattività. Tra i modelli più diffusi di questa soluzione – peraltro abbastanza economica – troviamo il VR Tecknet, gli occhiali LEHONG, e il FYAPOO, ma anche il Samsung Gear VR e il Google Cardboard con il suo supporto in cartone.
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