I record mondiali più longevi nell'atletica
Si dice che i record siano fatti per essere battuti, ce ne sono alcuni però che resistono da decenni. Nessuno è riuscito a superarli o migliorarli. Sono primati che sembrano eterni, inamovibili, alcuni addirittura lontani dall’essere sfiorati.
Ma quali sono i record mondiali più longevi nell’atletica? Dal salto in lungo al getto del peso, passando per i 200 metri piani.
I record mondiali più longevi
Atleta | Competizione | Luogo | Anno |
Jarmila Kratochvilova | 800 metri femminili (1’53”28) | Monaco di Baviera | 1983 |
Yuriy Sedykh | Lancio del martello (86,74 metri) | Stoccarda | 1986 |
Bob Beamon | Salto in lungo (8,90 metri) | Città del Messico | 1968 |
Usain Bolt | 100 metri piani (9”63) 200 metri piani (19”19) | Londra Berlino | 2012 2009 |
Florence Griffith | 100 metri piani (10”49) 200 metri piani (21”34) | Seul | 1988 |
Javier Sotomayor | Salto in alto (2,45 metri) | Salamanca | 1993 |
Marita Koch | 400 metri (47”60) | Germania Est | 1985 |
Gabriele Reinsch | Lancio del disco (76,80 metri) | Germania Est | 1988 |
Primati che resistono da diversi anni. Alle recenti Olimpiadi di Parigi tanti record potevano essere battuti ma nonostante gli atleti ci siano andati molto vicini, purtroppo non hanno avuto successo. L’obiettivo di ogni atleta è vincere la propria competizione. Il secondo, quello che cercano i campioni, quello che porta l’atleta a scrivere il proprio nome nella leggenda è quello del record olimpico o mondiale. Le prossime competizioni di atletica sono imprevedibili sotto tutti i punti di vista, anche i migliori siti scommesse pronosticano gare difficili e i record potrebbero essere battuti.
Corsa: tutti i record
La corsa è una delle discipline maggiormente seguite nell’atletica, e di certo uno degli sport in cui sono stati realizzati più record. Vediamo di seguito quelli più longevi.
Gli 800 metri di Jarmila Kratochvílová
Tra i record mondiali più longevi nell’atletica, quello di un’atleta proveniente da un Paese che non esiste più: Jarmila Kratochvílová, rappresentante della Cecoslovacchia. Il 26 luglio 1983, durante una gara a Monaco di Baviera, corse gli 800 metri in 1’53″28, un tempo che nessuno è mai riuscito a battere. Questo primato resiste da 41 anni.
I 100 e i 200 metri di Usain Bolt
Il re della velocità è il giamaicano Usain Bolt, che si è ritirato da alcuni anni, ma i suoi record restano imbattuti. Entrambi furono stabiliti ai campionati del mondo di Berlino nel 2009. Il 16 agosto, Bolt corse i 100 metri in 9″58, superando il suo precedente primato di 9″69, registrato alle Olimpiadi di Pechino. Quattro giorni dopo, migliorò anche il record dei 200 metri, correndo in 19″19, abbassando di 11 centesimi il suo tempo di 19″30 stabilito sempre a Pechino.
I 200 metri di Florence Griffith Joyner
Nella velocità femminile, i record mondiali resistono dal 1988 e appartengono all’afroamericana Florence Griffith Joyner. Durante i trials americani, le selezioni per le Olimpiadi, Griffith corse i 100 metri in 10″49. Successivamente, alle Olimpiadi di Seul, stabilì il primato mondiale nei 200 metri con un incredibile tempo di 21″34. Questi record restano imbattuti da 36 anni. Soprannominata “Flo-Jo”, l’atleta morì prematuramente nel 1998 a soli 38 anni, a causa di una crisi epilettica nel sonno. Sebbene ci siano sospetti che i suoi record, così come la morte improvvisa, possano essere legati al doping, nulla è mai stato provato.
Lancio del martello e del disco
Anche in ambito maschile, il record del mondo più longevo appartiene a un atleta di un Paese ormai scomparso: Yuriy Sedykh, rappresentante dell’Unione Sovietica. Il 30 agosto 1986, durante i campionati europei a Stoccarda, Sedykh lanciò il martello a una distanza di 86,74 metri. Questo primato rimane imbattuto da 38 anni.
La Germania Est, nonostante le sue dimensioni ridotte, era una vera e propria “grande potenza” sportiva, capace di far emergere atleti di altissimo livello. Sebbene il doping fosse utilizzato su vasta scala, i successi erano attribuibili anche a un’organizzazione impeccabile e a significativi investimenti nel settore sportivo. Un atleta tedesco orientale, Jürgen Schult, ha recentemente perso il primato del mondo nel lancio del disco: la misura di 74,08 metri, stabilita nel 1986, è stata superata dal lituano Mykolas Alekna, che ha lanciato l’attrezzo a 74,35 metri.
Ancora oggi, due record femminili appartengono ad atlete della Germania Est: i 400 metri, con il tempo di 47″60 stabilito nel 1985 da Marita Koch, e il lancio del disco, con la distanza di 76,80 metri (utilizzando un attrezzo più leggero rispetto a quello maschile) raggiunta da Gabriele Reinsch nel 1988. Anche in questi casi, i sospetti di doping sono forti, ma non sono mai stati provati.
Salto in lungo e in alto
Durante le Olimpiadi di Città del Messico nel 1968, l’atleta afroamericano Bob Beamon realizzò un incredibile salto in lungo di 8,90 metri, migliorando il precedente record di ben 55 cm. Fino a quel momento, il record era stato battuto 13 volte, con una media di 6 centimetri per ogni nuovo primato. Il record di Beamon ha resistito fino al 1991, quando fu superato da Mike Powell, anch’egli afroamericano, con un salto di 8,95 metri, attuale record mondiale. Tuttavia, la prestazione di Beamon del 1968 rimane il record olimpico, con nessun altro atleta capace di superarlo in questa competizione, anche dopo 56 anni e rimane per questo uno dei record mondiali più longevi nell’atletica.
Un atleta ha migliorato il record del mondo per ben trentacinque volte (18 indoor e 17 outdoor): Sergej Bubka, astista sovietico e poi ucraino. Bubka stabilì il primo record del mondo nel 1984, con un salto di 5,85 metri (outdoor). Negli anni successivi, migliorò il suo primato altre 34 volte, raggiungendo i 6,15 metri nel 1993 (indoor). Questo record rimase imbattuto fino al 2014, quando il francese Renaud Lavillenie saltò 6,16 metri. A Parigi 2024, lo svedese Armand Duplantis, già detentore del record mondiale, ha ulteriormente alzato l’asticella, raggiungendo i 6,25 metri e stabilendo così un nuovo primato.
Tutti i record più longevi nell’atletica, uno sguardo all’Italia
Un’atleta italiana che ha detenuto per quattro anni il primato mondiale nel salto in alto è Sara Simeoni. Nel 1978, Simeoni superò la misura di 2,01 metri, un centimetro oltre il precedente record di 2 metri esatti. Nel 1980, l’atleta vinse anche la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Mosca. Il suo primato fu battuto nel 1982 dalla tedesca Ulrike Meyfarth, che saltò 2,02 metri. Attualmente, il record del mondo è detenuto dall’ucraina Jaroslava Mahucich, che il 7 luglio scorso ha raggiunto l’altezza di 2,10 metri.
C’è anche Gianmarco Tamberi, il primo atleta italiano a vincere una medaglia d’oro olimpica nel salto in alto maschile. Non è andata altrettanto bene quest’anno, come anche pronosticato dai migliori siti scommesse Olimpiadi 2024. Tuttavia, il più grande altista di sempre è il cubano Javier Sotomayor, che detiene il record del mondo da ben 31 anni. Nel 1993, durante una competizione a Salamanca, Sotomayor superò l’asticella fissata a 2,45 metri, stabilendo un primato che ancora resiste.
Un atleta italiano ha detenuto per molti anni il record del mondo nella velocità: Pietro Mennea. Il 12 settembre 1979, in una gara appositamente organizzata a Città del Messico, Mennea corse i 200 metri in 19″72, superando il precedente primato di 19″83 stabilito dall’americano Tommie Smith durante le Olimpiadi del 1968, sempre a Città del Messico. Il suo record è rimasto imbattuto fino al 1996, quando Michael Johnson lo superò correndo in 19″66 ai trials americani. Il tempo di Mennea resta ancora oggi il record italiano ed europeo.