Rimini Calcio, la fine di un sogno: dalla Coppa all'esclusione

Il Rimini Calcio è stato ufficialmente escluso dal campionato di Serie C 2025. La squadra allenata da D’Alesio non potrà più disputare le partite del Girone B e, di conseguenza, non scenderà in campo domenica contro la Torres. Una notizia che colpisce duramente il campionato, i tifosi e tutti gli addetti ai lavori. Ma come si è arrivati al fallimento del Rimini? Ripercorriamo le tappe di questa drammatica vicenda.
Rimini Calcio, le tappe del fallimento: la vittoria di Coppa Italia Serie C
| Data | Evento | Descrizione |
| 8 aprile 2025 | Vittoria Coppa Italia Serie C | Il Rimini vince la sua prima Coppa Italia Serie C contro la Giana Erminio, qualificandosi per i playoff e chiudendo il campionato al nono posto. |
| Agosto 2025 | Accordo con Building Company | La Building Company, azienda brianzola, raggiunge un accordo per l’acquisizione del Rimini, ma rinuncia dopo pochi giorni. |
| 8 agosto 2025 | Revoca acquisto da parte della Building Company | La presidente della Building Company, Anna Scarcella, annulla l’acquisto del club, lasciando il Rimini in una crisi profonda. |
| Settembre 2025 | Penalizzazione di 11 punti | Il Rimini subisce una penalizzazione di 11 punti per irregolarità amministrative. |
| 5 settembre 2025 | Cambio allenatore | Piero Braglia subentra a Filippo D’Alesio, ma a causa di problemi burocratici non può sedere in panchina fino a quando le sue dimissioni non vengono ufficializzate. |
| 6 novembre 2025 | Passaggio delle quote societarie | Le quote societarie passano dalla Building Company a un gruppo guidato da Nicola Di Matteo, ma anche questo tentativo di salvataggio fallisce rapidamente. |
| 26 novembre 2025 | Ritiro dei nuovi acquirenti e blocco quote | Nicola Di Matteo e Daniele Ferro annunciano il ritiro dall’affare, a causa del blocco delle quote societarie. Nel pomeriggio, il Tribunale Federale Nazionale deferisce il Rimini. |
| 28 novembre 2025 | Liquidazione e esclusione dal campionato | L’assemblea dei soci avvia la procedura di liquidazione della società, che porta all’esclusione ufficiale del Rimini dalla Serie C, con il comunicato della FIGC che revoca l’affiliazione. |
| Dopo novembre 2025 | Rimini annuncia la fine della sua storia | Il Rimini Football Club comunica ufficialmente la sua esclusione dal campionato di Serie C e l’avvio della liquidazione. Tutti i tesserati vengono svincolati d’ufficio. |
| Prossima stagione | Rifondazione in Eccellenza | La società, dopo l’esclusione, può ripartire dall’Eccellenza. I calciatori ricevono lo svincolo d’ufficio e sono liberi di trovare una nuova sistemazione. |
Rimini Calcio: dalla Coppa Italia Serie c al fallimento
Il 2025 doveva essere l’anno della rinascita. L’8 aprile, la squadra alzava al cielo la sua prima Coppa Italia Serie C, una vittoria storica conquistata in una finale combattuta contro la Giana Erminio. Quel trionfo aveva garantito al club un posto nei playoff, in aggiunta a un campionato dove i biancorossi avevano chiuso al nono posto. La Presidente Di Salvo aveva anche annunciato, con entusiasmo, un ambizioso progetto per un nuovo stadio e un centro sportivo polifunzionale, che avrebbe portato benefici non solo al club ma all’intera città.
Eppure, oggi, di quell’entusiasmo non è rimasta più traccia. Quella vittoria, vissuta per poche settimane, ha subito un durissimo contraccolpo quando sono emerse le prime difficoltà burocratiche legate ai pagamenti non effettuati nei tempi stabiliti.
La Building Company e la revoca dello stadio
Il Rimini Calcio sembrava aver trovato una scialuppa di salvataggio con l’accordo con Building Company, un’azienda brianzola che aveva superato il gruppo Durant Wyot Capital nell’acquisizione del club. Ma dopo soli otto giorni, l’8 agosto, la presidente Anna Scarcella ha rinunciato all’acquisto, lasciando il Rimini nel caos totale, con la prospettiva di una penalizzazione in classifica che incombeva sulla squadra.
La situazione si è ulteriormente complicata quando, a poche ore dal match contro la Ternana valido per il campionato di Serie C, il Comune ha revocato al club l’autorizzazione a giocare allo Stadio Romeo Neri. Solo un intervento del TAR ha temporaneamente risolto il problema.
Ma il club era ormai ingabbiato in una spirale di difficoltà che sembrava non finire mai. Non si può dimenticare il peso che questi stravolgimenti hanno avuto sui giocatori. Lo ha sottolineato Alessandro De Vitis, difensore del Rimini, che in conferenza stampa dopo la sconfitta contro la Ternana ha chiesto chiarimenti sulla gestione del club: “Chiediamo chiarezza, vogliamo capire con chi dobbiamo rapportarci“. Un appello che racchiudeva l’incertezza e la frustrazione di chi stava vivendo un incubo a livello sportivo e organizzativo.
La penalizzazione
Dal punto di vista sportivo, le difficoltà erano apparse evidenti fin dall’inizio della stagione. La penalizzazione di 11 punti arrivata il 2 settembre aveva subito complicato il percorso del Rimini Calcio. A questo si è aggiunta una gestione tecnica travagliata: Piero Braglia, chiamato a sostituire Filippo D’Alesio, non ha potuto sedere in panchina per diverse settimane a causa di problemi legati al deposito della fidejussione.
Le sue dimissioni sono state poi ufficializzate il 5 settembre, con D’Alesio nuovamente al timone della squadra. Nonostante un contesto complicato, il gruppo era deciso a recuperare il pesante svantaggio, mentre anche i siti scommesse sulla salvezza cambiavano di continuo.
La stagione è andata avanti tra ulteriori ostacoli, compreso l’addio del ds Stefano Giammarioli, che ha lasciato il club dopo aver ricoperto il doppio incarico di direttore sportivo e generale. Tutti gli sforzi per invertire la rotta, però, non sono bastati.
Il nuovo acquirente
Il 6 novembre è arrivato un altro triste annuncio: il passaggio delle quote societarie dalla Building Company a un nuovo gruppo, guidato dall’imprenditore Nicola Di Matteo. Ma anche questa volta, la speranza si è rivelata effimera. Il 26 novembre, Di Matteo e il suo socio, Daniele Ferro, hanno fatto un passo indietro, annunciando il loro ritiro dall’affare. In un comunicato amaro, hanno dichiarato: “Le quote del Rimini Football Club s.r.l. risultano ancora bloccate dal Tribunale di Milano, a differenza di quanto ci era stato garantito.” La loro decisione è stata un colpo finale per il club. Nel pomeriggio dello stesso giorno, il Tribunale Federale Nazionale ha deferito il Rimini per violazioni amministrative, legate alla mancata effettuazione di pagamenti entro le scadenze stabilite.
Dal deferimento alla liquidazione societaria
La situazione è precipitata rapidamente: l’assemblea dei soci ha formalmente avviato la procedura di liquidazione della società e, secondo le normative della FIGC, il Rimini è stato escluso ufficialmente dal campionato di Serie C. Così, in una stagione che sembrava aver preso una piega positiva con la storica Coppa Italia, il Rimini ha visto i suoi sogni infrangersi, e la sua storia recente finire in un epilogo tragico, con l’esclusione dal calcio professionistico. Un fallimento che segna la fine di un’era per il club e per tutti i suoi tifosi, che non hanno mai avuto la possibilità di godersi davvero quella tanto attesa rinascita. Il comunicato dell’esclusione dalla Serie C: “Il Presidente Federale, preso atto che la società Rimini Football Club s.r.l è stata messa in liquidazione; visti gli articoli 16 e 110 delle NOIF delibera di revocare l’affiliazione alla società Rimini Football Club s.r.l, con decadenza dal tesseramento di tutti i tesserati della medesima società”.
Il Rimini Calcio annuncia la fine della sua storia
Non solo la FIGC, anche il Rimini ha voluto diramare un comunicato ufficiale sulla sua esclusione dal campionato di Serie C: “Rimini Football Club rende noto che, a seguito della messa in liquidazione della società Rimini Football Club S.r.l., la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha emanato in data 28 novembre 2025 il Comunicato Ufficiale n. 104/A con il quale, ai sensi degli artt. 16 e 110 delle NOIF, è stata disposta la revoca dell’affiliazione. Il provvedimento federale prevede inoltre lo svincolo d’ufficio di tutti i tesserati, con decorrenza immediata. L’Amministratore e il Custode esprimono un ringraziamento alle squadre maschili, alla squadra femminile, ai manager, agli operatori e a tutti coloro che si sono adoperati per garantire continuità all’attività societaria, nonostante le gravi difficoltà economico-patrimoniali che hanno reso necessario il ricorso alla liquidazione ai sensi di legge”.
Rimini Calcio, e ora?
L’esclusione ora è ufficiale, e inevitabilmente la città di Rimini dovrà pensare nell’immediato a un futuro per la squadra, a partire dalla prossima stagione. L’art.52 comma 10 delle N.O.I.F. stabilisce che in caso di estromissione del campionato, la società può ripartire da due categorie al di sotto di quella che si è guadagnata sul campo. Quindi, l’Eccellenza. I calciatori, ovviamente, riceveranno il c.d. “svincolo d’ufficio” e potranno essere liberi di trovare una nuova sistemazione.
Cosa cambia al campionato di Serie C
| Cambiamenti in Serie C | Modifiche al Girone B e ai playout | Il Girone B, ridotto a 19 squadre, vede una revisione della classifica con la rimozione dei punti ottenuti contro il Rimini. I playout sono rivisitati, con la squadra esclusa trattata come ultima. |
Con l’esclusione del Rimini Calcio dal campionato di Serie C, il Girone B subisce un importante cambiamento. Ora composto da 19 squadre. La classifica verrà aggiornata con la rimozione dei punti ottenuti contro il Rimini, così come dei gol segnati e subiti contro la squadra romagnola. Ma non solo: anche i playout subiranno modifiche, influenzando il sistema delle retrocessioni.
A partire da questa stagione, non ci saranno retrocessioni dirette in Serie D. La squadra esclusa durante il campionato verrà considerata come ultima in classifica. Per quanto riguarda i playout, saranno coinvolte le squadre classificate tra la 16ª e la 19ª posizione alla fine della regular season. Le squadre che chiuderanno al 16° e 19° posto, e quelle al 17° e 18° posto, si affronteranno in gare di andata e ritorno in un’eliminazione diretta.
Un aspetto cruciale: i playout non si disputeranno se tra le due squadre coinvolte ci sarà un distacco di 8 o più punti. In tal caso, la retrocessione in Serie D avverrà automaticamente per la squadra che si troverà nella posizione più bassa.
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