Il gioco d’azzardo, ormai popolarissimo in tutto il mondo, ha una storia lunga quasi quanto l’uomo. Dall’antichità ai giorni nostri la tendenza a cercare il bacio della Dea Bendata ha interessato vari territori e popolazioni, almeno fin dai tempi dell’antica Grecia e del Medioevo.
Col tempo le prime forme di gioco si sono evolute di pari passo con lo sviluppo industriale e tecnologico, fino ad approdare alla tipologia oggi più conosciuta, cioè quella delle piattaforme autorizzate a distanza.
Interessante è anche l’intreccio delle dinamiche del gioco con quelle sociali e culturali, che ne ha fatto quasi uno specchio dei tempi. La crescente diffusione del fenomeno, inoltre, ha richiamato per forza di cose l’intervento progressivo del legislatore, tanto che oggi, in qualunque paese del mondo, il gioco d’azzardo è soggetto a specifiche regole e normative.
Partendo da questi presupposti, in questo articolo noi di Affidabile vi vogliamo raccontare come il gioco d’azzardo è nato, come è cambiato nel corso del tempo, quali sono state le principali tappe di una storia ricca, quella che dal rudimentale gioco dei dadi ha condotto fino ai tavoli ipervirtuali del Metaverso.
Dall’antico Egitto alla Grecia: i rudimenti del gioco d’azzardo
Quando si parla di gioco d’azzardo, in realtà, si fa riferimento a un termine piuttosto ampio, che include varianti diverse nelle regole e nella struttura: oltre ai giochi tipici dei casinò – fisici e online – come il poker, le carte, i dadi, la roulette, e così via, troviamo anche i siti scommesse, che oggi sono considerati un mondo a parte rispetto ai casinò. L’ippica, ritenuta anch’essa una vera e propria disciplina, ha ancora uno status differente, e così le Lotterie, dai Gratta e Vinci alle estrazioni di giochi come Lotto e Superenalotto, passando per il Bingo.
Se quando parleremo del gioco d’azzardo dal XVI in poi ci soffermeremo soprattutto sul gioco d’azzardo legato al mondo dei casinò fisici e virtuali, fino ad allora è difficile scindere i vari terreni, ed è comunque interessante sapere come queste tipologie di gioco hanno avuto origine.
I dadi, il testa o croce, le prime scommesse sui gladiatori
Fatte queste premesse, le prime testimonianze di giochi di fortuna risalgono ai tempi degli Egizi, degli Assiri e dei Babilonesi: alcuni ritrovamenti di reperti d’archeologia hanno portato alla luce i primissimi dadi, probabilmente diffusi anche in Cina e in India, a testimonianza di un’attività che già da allora non aveva limitazioni geografiche.
Greci e Romani, nella culla dell’Occidente, sembrano avere conosciuto anch’essi delle primissime forme di gioco d’azzardo. Come raccontano gli storici dell’epoca, i dadi (“alea” in latino) e il testa o croce (ovvero “navia aut capita”) erano piuttosto comuni in età imperiale, ed è probabile che siano stati esportati anche verso le tribù germaniche, ai tempi della Gallia e delle conquiste romane.
Pare che anche imperatori come Caligola e Nerone amassero intrattenersi col gioco d’azzardo mentre basta pensare a celebri film come il “Gladiatore” per richiamare subito il mondo degli scontri tra gladiatori e delle corse delle bighe. Fu allora che nacquero, con molta probabilità, le prime scommesse, sempre riservate ai più abbienti.
Il Medioevo e l’arrivo delle carte da gioco
I cosiddetti secoli bui del Medioevo hanno anch’essi partecipato all’evoluzione del gioco d’azzardo, così come lo conosciamo oggi.
Oltre ai dadi, di cui si ha memoria attraverso opere letterarie come la Commedia Dantesca, iniziano a diffondersi le carte da gioco di origine araba, soprattutto dal XIV secolo in poi. Nel tempo le carte da gioco hanno conquistato l’Europa, con varianti spagnole, francesi, italiane, anche di tipo regionale. La storia delle carte da gioco nelle diverse tipologie merita approfondimenti a parte, considerando la popolarità di Poker e Blackjack, ma anche quella di giochi della tradizione come Briscola o Scopa.
Il Seicento tra ippica, roulette e primi casinò terrestri
Dobbiamo aspettare il XVII secolo per avere memoria di due attività legate al gioco d’azzardo, sebbene molto diverse tra di loro. Nel Seicento l’Inghilterra diventa la culla dell’ippica, e le scommesse sul piazzamento dei cavalli e dei fantini cominciano a prendere piede tra la popolazione più facoltosa, tanto che oggi le corse di cavalli hanno assunto uno status davvero speciale.
L’iconografia collettiva connessa agli incontri mondani di ippica, con un proprio dress code tradizionale e rituali speciali, si accompagna anche a una massiccia diffusione delle scommesse online sui cavalli.
Un tipo di gioco d’azzardo più “puro”, ovvero uno di quelli che non possono mancare in ogni casinò terrestre o digitale, è la roulette, che nasce sempre nel XVII-XVIII secolo in Francia, prendendo spunto dal gioco della “hoca” e conquistando anche gli esponenti della monarchia, tra cui Re Sole.
L’Ottocento tra nuove tecnologie e prime macchine da gioco
Il Novecento rappresenta il massimo periodo di diffusione delle moderne case da gioco, intese come i casinò terrestri ospitati in palazzi adibiti al gioco. La storia, perlomeno in Italia – ma anche nel resto del mondo – è anche qui fitta di eventi, segnati da varie situazioni di stallo dovute soprattutto ai due conflitti mondiali.
In questa panoramica sull’evoluzione del gioco d’azzardo, dagli albori ai giorni nostri, dobbiamo però menzionare un momento che fa da vero e proprio spartiacque tra il passato e la modernità: la nascita delle prime macchine da gioco. Da quel momento in poi, che possiamo individuare nella fine dell’Ottocento, la tecnologia mette piede nel settore, e ci consegna forme sempre più moderne di gioco d’azzardo.
La rivoluzione successiva – come si può intuire – proviene dall’arrivo e dalla successiva esplosione del fenomeno “Internet”, e ancora come si vedrà, dalla tecnologia “live” e dagli esperimenti del Metaverso.
Metaverso: il futuro del gioco d'azzardo?
Il Metaverso e l’ipervirtuale hanno aperto nuove prospettive in tante direzioni, inclusa quella del gioco d’azzardo.
Un esempio su tutti, noto per il suo successo di pubblico, è quello della piattaforma immersiva Ice Poker, nel mondo di Decentraland, apripista del settore con più di 6mila utenti giornalieri. Il lasciapassare per accedere ai tavoli di poker è un Nft mentre le somme conquistate ai tavoli possono essere convertite in Ethereum.
Come accade a ogni nuova tecnologia d’avanguardia al momento del lancio, non si tratta di un progetto economicamente alla portata di tutti, ma gli accessi quotidiani e il riscontro fanno sì che si pensi a un’estensione e a un ampliamento del bacino d’utenza. Non a caso sono nate nuove partnership settoriali in questa direzione, come quella, nel 2023, tra Sandbox e Unibet per l’offerta di una piattaforma di scommesse nel Metaverso, oltre a una poker room.
Non si esclude un ulteriore passo avanti, ovvero quello dell’accesso ai tavoli verdi e alle scommese del Metaverso direttamente da app: il mobile, dopotutto, è uno strumento che ha contribuito all’innovazione del gioco d’azzardo. Il motivo è di semplice intuizione: l’interattività e la condivisione, tipici del mezzo, si sposano bene a un tipo di gioco partecipativo, caratterizzato da velocità e da una certa attitudine all’immediatezza, all’impulso, all’intrattenimento “portatile”.
La slot machine: dalla leva al pulsante della tastiera
Tornando all’Ottocento, almeno un momento topico va evidenziato di questo periodo storico, in relazione al progresso tecnologico applicato al gioco d’azzardo: si tratta della creazione del primo esemplare di slot machine, ideata dallo statunitense Charles Fey e “approvata” con brevetto nel 1895.
Da allora le slot machine sono divenute l’icona per eccellenza del gioco d’azzardo, anche perché la macchina dai simboli colorati è ben stampata nella mente e nell’immaginario collettivo.
Curioso, a questo proposito, è pensare come i cabinati vintage siano tornati di moda, e con essi la rudimentale leva, che poi ha lasciato spazio all’elettronica. Sembra quasi una storia “a ritroso” quella delle slot, che oggi si sono di nuovo “smaterializzate” per entrare a far parte dell’offerta dei maggiori casinò digitali autorizzati, italiani e non.
Dagli anni Settanta a oggi: Internet rivoluziona il gioco d’azzardo
Dagli anni Settanta del Novecento a oggi, il cambiamento del mondo del gioco d’azzardo è stato a dir poco epocale. Dai primi esperimenti di proto-software applicati al gioco si è via via approdati alle forme più moderne e avanzate di software house e aziende specializzate nello sviluppo di piattaforme telematiche di casinò.
Senza entrare nel merito della legislazione di settore, che si è resa necessaria per rispondere alla crescente domanda di gioco a distanza, regolamentando il comparto e cercando di contenere fenomeni come l’illegalità e il gioco patologico, vediamo di individuare le tappe che hanno portato allo sviluppo dei moderni casinò digitali.
Gli esperimenti dei primi sofware applicati al gioco d’azzardo
Dagli anni Settanta agli anni Novanta il mondo del gioco d’azzardo è stato interessato da una serie di esperimenti, che hanno posto le fondamenta per lo sviluppo del comparto attuale.
Agli anni Settanta si deve la creazione delle prime video slot: in sostituzione dei rulli fisici, si potevano visualizzare combinazioni di simboli animati sullo schermo. L’effetto di realtà era amplificato da musiche e suoni, e si era agli albori delle slot machine contemporanee, che oggi come si sa sono anche disponibili in avveniristiche versioni 3D.
Mentre iniziano a fare la loro comparsa anche videopoker e varianti sempre più specifiche di giochi d’azzardo in versione elettronica, nel mondo le legislazioni nazionali cominciano a regolarizzare il gioco d’azzardo, e si verifica progressivamente un importante passaggio del gioco da attività ludica e ricreativa di tipo personale e individuale a vera e propria industria.
L’impatto di Internet: i casinò online e le versioni “live”
A seguire, negli anni Novanta, accade qualcosa che cambierà per sempre il destino del gioco d’azzardo: ovviamente parliamo dell‘arrivo di Internet, che pone le basi per la nascita del fenomeno dei casinò autorizzati a distanza, oggi ancora più popolari e frequentati di quelli terrestri.
Non è un caso che anche l’offerta delle case da gioco fisiche abbia iniziato ad aprire le porte a versioni digitali, come confermano le esperienze dei casinò “nostrani” di San Remo, Venezia, Campione d’Italia.
Il gioco d’azzardo digitale: cosa è cambiato con Internet
Ma cosa contraddistingue l’offerta dei casinò digitali e delle piattaforme di gioco d’azzardo? Una grande differenza rispetto al canale retail è quella dell’introduzione di promozioni e bonus, compresi quelli senza deposito che danno modo di testare il palinsesto senza aprire inizialmente un conto.
Per il resto i casinò digitali hanno cercato di amplificare gli effetti di realtà tipici delle sale tradizionali, non sempre accessibili a tutti. I tornei di carte interattivi (si pensi al poker), le slot di ogni genere ispirate anche a successi cinematografici e musicali, le versioni live dei casinò tradizionali come quelli del tavolo, con tanto di croupier veri prestati al web: queste sono solo alcune delle novità del gioco d’azzardo in rete.
A questo proposito va detto che il gioco d’azzardo telematico ha cambiato anche il mondo del lavoro, e sono nate nuove professionalità, dagli esperti sviluppatori di software house e startup ai dealer “digitali”, solo per citarne alcuni.
C’è poi tutto il comparto delle scommesse, la possibilità di piazzare puntate “live” sui principali eventi sportivi in corso, l’interattività garantita anche per chi non è allo stadio, tramite quote e risultati aggiornati in tempo reale, le app, le community, e tanto altro.
Insomma, ce n’è di carne al fuoco, tanto che servirebbero tanti approfondimenti per ogni elemento di questo excursus sull’evoluzione del gioco d’azzardo.
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