Chi è la ginnasta ritmica più brava del mondo: Kanaeva ieri, Biles oggi

La ginnastica ritmica è uno sport dove eleganza, pulizia e precisione sono fondamentali per emergere e diventare la ginnasta più brava del mondo. Ogni movimento deve essere armonioso, fluido e controllato. È una disciplina complessa e affascinante, dove la tecnica si fonde con l’arte.
Le atlete si sfidano punto su punto in una categoria altamente competitiva, in cui ogni dettaglio fa la differenza. Si utilizzano diversi attrezzi — nastro, cerchio, palla, clavette e fune — che richiedono abilità specifiche, coordinazione e creatività per impressionare la giuria e conquistare la vittoria. Ma chi si è distinta maggiormente?
La ginnasta ritmica più brava del mondo

Evgenija Olegovna Kanaeva è una leggenda della ginnastica ritmica, nota per la grazia e la perfezione tecnica. Nata a Omsk nel 1990, fu la nonna a introdurla in questo sport. Selezionata giovanissima per allenarsi a Mosca, attirò l’attenzione degli allenatori nazionali grazie alla sua eleganza e determinazione.
Conquistò l’oro ai Giochi Olimpici di Pechino 2008 e Londra 2012, diventando la prima ginnasta a vincere due ori olimpici individuali. Pluricampionessa mondiale ed europea, ha incantato il mondo con esercizi impeccabili. La sua carriera è un inno all’armonia, alla forza interiore e all’eccellenza assoluta nella ginnastica ritmica.
Il ritiro
Dopo le Olimpiadi di Londra 2012, Evgenija Kanaeva decise di concludere la sua brillante carriera sportiva. Il 4 dicembre, durante una conferenza della Federazione Russa di Ginnastica Ritmica, annunciò ufficialmente il suo ritiro, comunicando anche la volontà di proseguire il proprio impegno nello sport in veste istituzionale, diventando vice-presidentessa della Federazione.
L’8 giugno 2013 sposò il giocatore di hockey su ghiaccio Igor Musatov. Pochi mesi dopo, Irina Viner rivelò che Kanaeva era in attesa del suo primo figlio. Il 19 marzo 2014 nacque il piccolo Vladimir, segnando così l’inizio di un nuovo capitolo nella sua vita.
La ginnasta ritmica più brava del mondo ancora in attività

Nata a Columbus il 14 marzo 1997, Simone Biles è un fenomeno della ginnastica artistica. A sei anni iniziava già a scrivere la sua leggenda. Dopo l’exploit ai Mondiali del 2013, dove conquistò l’oro all-around e introdusse il celebre “Biles”, la sua ascesa è stata inarrestabile: otto ori mondiali tra 2014 e 2015 e quattro ori olimpici a Rio 2016.
Potenza, precisione e innovazione l’hanno resa l’atleta da battere. Mentre il mondo si chiede se tornerà per le Olimpiadi del 2028, i migliori siti scommesse parlano chiaro: anche da ferma, Simone Biles resta la favorita. La leggenda, forse, è appena iniziata.
E per l’Italia, chi è la ginnasta ritmica più brava del mondo?

Nata a Chiaravalle il 19 gennaio 2004, Sofia Raffaeli è la stella nascente della ginnastica ritmica italiana. Con la storica medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi 2024, ha scritto una pagina indelebile per l’Italia, conquistando il primo podio individuale azzurro.
Campionessa mondiale all-around nel 2022 e vicecampionessa nel 2023, Sofia è la prima italiana a vincere un oro individuale ai Mondiali. Con un punteggio record di 36.200 a Cluj Napoca, è la ginnasta italiana con il punteggio più alto mai raggiunto in gara internazionale. Ora è pronta a migliorarsi alle prossime Olimpiadi, e i bookmaker AAMS stanno già aggiornando le quote a suo favore come rappresentante azzurra.
Sofia Raffaeli e Claudia Mancinelli: bronzo storico a Parigi 2024, tra talento e passione
Durante la finale di ginnastica ritmica alle Olimpiadi di Parigi 2024, Sofia Raffaeli ha conquistato una storica medaglia di bronzo, la prima per l’Italia a livello individuale nella disciplina. Un traguardo che ha emozionato l’intero Paese, frutto di anni di sacrifici e dedizione. Accanto a lei, protagonista silenziosa ma determinante, la sua allenatrice Claudia Mancinelli, divenuta virale sui social per la passione travolgente mostrata in pedana.
Durante la gara, Mancinelli ha protestato energicamente contro alcune decisioni arbitrali che riteneva ingiuste, catturando l’attenzione del pubblico per il suo impegno e il suo amore per lo sport. L’intensità del momento, unita alla determinazione di Raffaeli, ha reso questa medaglia un simbolo di tenacia e orgoglio nazionale.